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Peschici
Peschici è un suggestivo borgo marinaro arroccato sulla roccia a 90 metri a picco sul mare, situato nel punto più a Nord del Gargano e dell’intera Puglia.

Le origini risalgono introno al 1000 , quando truppe di soldati mercenari slavi ottennero in dono dell’Imperatore Ottone I il campo di San Vito del Gargano, dove oggi sorge Peschici . Ancor prima il centro era abitato da alcuni monaci benedettini, stanziati nella piana ai piedi del paese nella Abbazia di Calena, oggetto di contesa dalla antichità sino ai giorni nostri.
Forte la presenza slava infatti Il nome stesso ha tali radici “pès” (o “pèsc”) si riferisce alla sabbia, i toponimi slavo pjèskusa e russo pèskiindicano suolo sabbioso. Durante il periodo Normanno negli anni 1150, la città risulta essere dipendente da Lesina , per poi passare sotto il Feudo di Monte Sant’Angelo dominato dagli Svevi, nel 1400 passa sotto il Feudo di Durazzo (CRO).
Documenti del 1500 attestato che a Peschici si costruiscono navi ragusee. Durante il periodo di assalto dei Turchi con la strage di Vieste con migliaia di vittime e l’assedio di Tremiti, fu decisa la costruzione di 21 torri lungo le coste Garganiche di cui 3 insistono sul territorio peschiciano tra le quali la torre di Monte Pucci, quella di Calalunga e la Torre di Sfinale.
Nel ‘700 Peschici passa al principe d’Ischitella . Nel 1800 Durante l’insurrezione antiborbonica si distinse il peschiciano politico, poeta e scrittore Giuseppe Libetta .
Alla Metà del 1800 l’isolamento del Gargano è rotto dalla costruzione della strada circum garganica, l’attuale S.S.89 seguita 1920 dal ventennio fascista, con l’arrivo della Ferrovia Garganica e l’ultimazione dell’Acquedotto Pugliese. Intorno al 1960 Peschici segnerà il passo nel campo turistico Garganico con il Titolo di Perla del Gargano.
Il centro storico
custodito all’interno di mura medievali, oggi in parte distrutte ed in parte inglobate da abitazioni, ancora visibili percorrendo la scalinata sulla destra della chiesa di Sant’Elia.
L’accesso al borgo antico dal centro è segnato da un arco e da una torre di avvistamento di epoca angioino-aragonese (1300 -1400) che i peschiciani chiamano “Porta del Ponte”, in memoria del ponte levatoio che chiudeva il paese ad ogni calar del sole per proteggerlo dai briganti.
L’ingresso dal mare, ai piedi del Castello di Peschici, corrisponde alla odierna via Porta di Basso, così chiamata per la presenza, in passato, di una porta di accesso secondaria riservata ai braccianti ed ai pescatori che “salivano” dalla baia e dai campi circostanti di ritorno a casa.
Il nucleo di case che oggi costituisce il centro storico di Peschici è una commistione di stili architettonici differenti, case a cupola e tetti a spiovente, espressione di diversi periodi storici e dominazioni.